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16 Ott
Itinerari in moto
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Da Roma al Monte Soratte in Moto: Viaggio tra Storia Sotterranea e Panorami Mozzafiato

Da Roma al Monte Soratte in Moto: Viaggio tra Storia Sotterranea e Panorami Mozzafiato


Panoramica del Tour

Distanza totale: 90 km circa (andata e ritorno)
Tempo di percorrenza: 1-1,5 ore (solo guida in andata)
Tempo consigliato: Giornata intera con visite
Difficoltà: Facile-Media – percorso adatto a tutti i motociclisti
Periodo migliore: Da marzo a novembre
Tipo di strada: Misto tra strade statali, provinciali e montane

Introduzione: Un Segreto della Guerra Fredda a Un’Ora da Roma

Il Monte Soratte si staglia all’orizzonte come un gigante solitario nella campagna romana, visibile da chilometri di distanza con il suo inconfondibile profilo. A soli 45 km a nord della Capitale, questa montagna calcarea nasconde un segreto che per decenni è rimasto avvolto nel mistero: un imponente bunker sotterraneo, testimone silenzioso della Guerra Fredda italiana.

Questo itinerario in moto vi porterà dalla frenesia della città eterna alla quiete di una montagna ricca di storia, natura e panorami mozzafiato. Preparate la vostra due ruote per un’avventura che combina il piacere della guida con la scoperta di uno dei luoghi più affascinanti e meno conosciuti del Lazio.

Itinerario Dettagliato

Tappa 1: Roma – Partenza dalla Città Eterna (Km 0)

Il nostro viaggio inizia a Roma, idealmente dalla zona nord della città per minimizzare il traffico urbano. Se partite dal centro, vi consigliamo di imboccare la Via Flaminia (SS3) in direzione nord, possibilmente nelle prime ore del mattino per evitare il traffico pendolare.

Consiglio per motociclisti: Prima di partire, controllate le previsioni meteo e verificate gli orari di apertura del Bunker Soratte (generalmente aperto nei weekend e su prenotazione infrasettimanale). Un rifornimento completo a Roma vi permetterà di affrontare l’intera giornata senza preoccupazioni.

Tappa 2: Da Roma a Civita Castellana – La Via Flaminia (35 km)

Percorrete la storica Via Flaminia, un’antica strada romana che ancora oggi rappresenta una delle principali arterie di collegamento tra Roma e il nord. Superata Prima Porta, la strada inizia a liberarsi dal traffico urbano e potrete godere di un’esperienza di guida più rilassante.

Il paesaggio cambia gradualmente: i palazzi della periferia romana lasciano spazio alle dolci colline della campagna laziale, punteggiate da casali, uliveti e vigneti. Dopo circa 35 km, raggiungete Civita Castellana, antica città di origine etrusca che merita una breve sosta.

Sosta consigliata: Parcheggiate la moto in Piazza Matteotti e concedetevi un caffè con vista sulla Cattedrale di Santa Maria Maggiore, un capolavoro medievale con un portico cosmatesco di rara bellezza. Se avete tempo, il Forte Sangallo, che ospita il Museo Archeologico dell’Agro Falisco, offre un interessante sguardo sulla storia pre-romana della regione.

Caratteristiche stradali: Strada a scorrimento veloce, ben asfaltata, con alcune curve dolci e ampi rettilinei. Attenzione ai limiti di velocità, spesso monitorati da autovelox.

Tappa 3: Da Civita Castellana a Sant’Oreste – L’Avvicinamento alla Montagna (15 km)

Da Civita Castellana, proseguite sulla SS3 per circa 10 km, fino a raggiungere il bivio per Sant’Oreste. Qui abbandonate la strada principale e imboccate la SP27, che inizia a salire verso il paese. Questo tratto diventa più interessante dal punto di vista motociclistico, con curve più frequenti e un panorama che si apre progressivamente sulla Valle del Tevere.

Punto panoramico: A circa metà strada tra il bivio e Sant’Oreste, trovate un’area di sosta naturale da cui potete ammirare una vista spettacolare sulla valle sottostante e, nelle giornate più limpide, persino scorgere la cupola di San Pietro in lontananza.

Caratteristiche stradali: Strada provinciale con buon asfalto, curve di medio raggio e qualche tornante nell’ultimo tratto. Traffico generalmente scarso, ma attenzione a possibili ciclisti nel weekend.

Tappa 4: Sant’Oreste – Il Borgo ai Piedi della Montagna (Km 50)

Il pittoresco borgo di Sant’Oreste, adagiato sulle pendici del Monte Soratte, rappresenta la porta d’accesso alla nostra destinazione principale. Parcheggiate la moto nella piazza principale del paese (Piazza Cavalieri Caccia) e concedetevi una breve passeggiata nel centro storico, con i suoi vicoli stretti e le case in pietra che raccontano secoli di storia.

Curiosità storica: Sant’Oreste prende il nome da Sant’Edisto, un martire cristiano il cui nome, nel corso dei secoli, si è trasformato per assonanza in “Oreste”. Nel borgo sono visibili ancora tratti delle antiche mura medievali e la Chiesa di San Lorenzo, con affreschi del XV secolo.

Proposta gastronomica: Prima di affrontare la salita al Monte Soratte, rifocillatevi con i sapori autentici della cucina laziale presso “La Taverna dei Cacciatori”. I loro primi piatti con funghi porcini (in stagione) e cinghiale sono rinomati nella zona.

Tappa 5: Da Sant’Oreste alla Vetta del Monte Soratte – La Salita Panoramica (8 km)

Da Sant’Oreste, seguite le indicazioni per “Monte Soratte” o “Bunker Soratte”, imboccando la strada provinciale che sale verso la cima. Questo tratto è il più emozionante dal punto di vista motociclistico: 8 km di curve, tornanti e paesaggi mozzafiato.

La strada si inerpica attraverso una fitta vegetazione mediterranea, alternando tratti in ombra a improvvisi squarci panoramici sulla vallata sottostante. Con i suoi 691 metri di altitudine, il Monte Soratte offre viste a 360° sul territorio circostante.

Caratteristiche stradali: Strada stretta ma ben mantenuta, con numerosi tornanti e curve tecniche. Il fondo stradale può presentare occasionalmente ghiaia o foglie nei tratti più ombreggiati, soprattutto in autunno. Moderare la velocità e mantenere un’andatura fluida.

Punto fotografico imperdibile: A circa due terzi della salita, una curva a gomito rivela un belvedere naturale che offre uno dei panorami più spettacolari dell’intero itinerario. Fermatevi per una foto ricordo con la vostra moto e lo sfondo della Valle del Tevere.

Tappa 6: Il Bunker Soratte – Un Viaggio nel Tempo (Km 58)

Arrivati in cima, troverete le indicazioni per il parcheggio del Bunker Soratte. Questo complesso sotterraneo rappresenta il fulcro del nostro itinerario, un luogo dove la storia del XX secolo si intreccia con la morfologia unica della montagna.

Il bunker, scavato nelle viscere del Monte Soratte, fu inizialmente costruito durante la Seconda Guerra Mondiale come rifugio per lo Stato Maggiore dell’Esercito italiano e per Mussolini stesso. Successivamente, durante la Guerra Fredda, fu trasformato in un rifugio antiatomico segreto, destinato ad ospitare le più alte cariche dello Stato in caso di attacco nucleare.

La visita guidata (durata circa 2 ore) vi porterà attraverso 4 km di gallerie sotterranee, camere di decontaminazione, sale comando, centrali elettriche autonome e sistemi di filtraggio dell’aria. L’intero complesso poteva ospitare fino a 450 persone per un periodo di tre mesi in completa autonomia.

Curiosità: Il bunker ha mantenuto il massimo livello di segretezza fino al 1971. La sua esistenza è stata rivelata al pubblico solo nel 2000, e dal 2008 è aperto alle visite guidate grazie all’Associazione Bunker Soratte.

Note pratiche:

  • Prenotazione consigliata, specialmente nei weekend
  • Temperatura costante di 12°C all’interno, portare una giacca leggera anche d’estate
  • Durata visita: circa 2 ore
  • Costo biglietto: 10-15€ a persona (verificare sul sito ufficiale)
  • Sito web: www.bunkersoratte.it

Tappa 7: Esplorazione della Riserva Naturale del Monte Soratte – Natura e Panorami

Dopo la visita al bunker, vale la pena dedicare del tempo all’esplorazione della Riserva Naturale che protegge l’ambiente unico del Monte Soratte. La montagna, con la sua peculiare formazione calcarea, ospita un ecosistema ricco di biodiversità.

Potete scegliere tra diversi sentieri escursionistici, a seconda del tempo a disposizione e del vostro interesse:

  1. Sentiero dell’Eremo di San Silvestro (1,5 km – 45 minuti): un percorso facile che conduce all’antico eremo dove, secondo la leggenda, Papa Silvestro I si rifugiò per sfuggire alle persecuzioni, prima di battezzare l’imperatore Costantino.
  2. Sentiero dei Quattro Punti Panoramici (3 km – 1,5 ore): un anello che tocca i quattro belvedere principali della montagna, ciascuno con una vista unica sulle valli circostanti e, nelle giornate più limpide, fino ai Monti Sibillini a est e al Mar Tirreno a ovest.
  3. Sentiero delle Grotte (2 km – 1 ora): percorso che passa accanto ad alcune delle numerose cavità naturali che punteggiano la montagna, fenomeni carsici che hanno contribuito alla creazione di un paesaggio unico.

Consiglio per motociclisti: Portate con voi scarpe comode nel bauletto o nelle borse laterali. Gli stivali da moto non sono l’ideale per un’escursione, anche breve.

Curiosità naturalistica: Il Monte Soratte ospita una delle colonie più importanti di chirotteri (pipistrelli) del Lazio, con ben 21 specie diverse che trovano rifugio nelle numerose grotte naturali. Questi piccoli mammiferi volanti sono fondamentali per l’equilibrio dell’ecosistema locale.

Tappa 8: Rientro a Roma – La Via del Tramonto (45 km)

Per il rientro a Roma, potete scegliere lo stesso percorso dell’andata, godendovi le curve della discesa dal Monte Soratte con una luce diversa. Alternativamente, per variare l’esperienza, potete optare per un percorso leggermente più lungo ma ugualmente panoramico:

Da Sant’Oreste, dirigetevi verso Rignano Flaminio e poi imboccate la SP19a in direzione di Sacrofano. Questa strada secondaria vi porterà attraverso la campagna romana settentrionale, con scorci suggestivi sui rilievi vulcanici dei Monti Sabatini. Da Sacrofano, proseguite verso La Storta, da dove potrete facilmente rientrare a Roma percorrendo la Via Cassia.

Caratteristiche stradali: Il percorso alternativo presenta strade secondarie con traffico ridotto, asfalto generalmente buono e curve piacevoli. Ideale per concludere la giornata con un’esperienza di guida rilassante mentre il sole tramonta sulla campagna romana.

Sosta consigliata per il tramonto: Nei pressi di Sacrofano, la strada raggiunge un crinale che offre una vista spettacolare verso ovest. Nelle serate limpide, fermatevi per ammirare il sole che tramonta oltre il Lago di Bracciano.

Consigli Pratici per il Viaggio

Quando Partire

Il Monte Soratte è visitabile tutto l’anno, ma le stagioni migliori sono primavera e autunno, quando le temperature sono ideali e i colori della natura esaltano la bellezza del paesaggio. In estate può fare molto caldo, soprattutto nelle ore centrali della giornata, mentre in inverno le strade di montagna possono occasionalmente presentare ghiaccio nelle prime ore del mattino.

Dove Mangiare

  • A Sant’Oreste: “La Taverna dei Cacciatori” – Specialità di cacciagione e funghi
  • In cima al Monte Soratte: “Rifugio Monte Soratte” – Semplice punto ristoro con panini e bevande
  • A Civita Castellana (sulla via del ritorno): “Osteria del Borgo” – Ottimi primi piatti della tradizione laziale

Rifornimento Carburante

Stazioni di servizio sono presenti a Roma (partenza), lungo la Via Flaminia prima di Civita Castellana, e a Sant’Oreste. Non ci sono distributori sulla montagna, quindi assicuratevi di avere carburante sufficiente per completare l’itinerario.

Equipaggiamento Consigliato

  • Abbigliamento tecnico da moto con protezioni
  • Strato termico leggero per la visita al bunker (12°C costanti)
  • Scarpe comode per camminare nei sentieri (da portare nel bauletto)
  • Giacca antipioggia (il tempo in montagna può cambiare rapidamente)
  • Macchina fotografica o smartphone con buona fotocamera
  • Borraccia d’acqua, soprattutto in estate

Informazioni Utili

  • Visita al Bunker: Prenotazione consigliata sul sito www.bunkersoratte.it
  • Info Turistiche: Ufficio Turistico di Sant’Oreste, Piazza Cavalieri Caccia
  • Emergenze: Ospedale più vicino a Civita Castellana (15 km da Sant’Oreste)
  • Meteo: Controllare le previsioni prima di partire, specialmente in primavera e autunno quando i temporali possono svilupparsi rapidamente

La Storia del Bunker in Breve

Il complesso sotterraneo del Monte Soratte rappresenta uno degli esempi più impressionanti di architettura militare del XX secolo in Italia. La sua storia si sviluppa in tre fasi principali:

  1. 1937-1943: Bunker di Mussolini
    Il primo nucleo del bunker fu costruito prima della Seconda Guerra Mondiale come rifugio per lo Stato Maggiore dell’Esercito italiano e per Mussolini stesso. Le gallerie, scavate nella roccia calcarea, si estendevano per circa 4 km.
  2. 1943-1944: Occupazione tedesca
    Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, il bunker fu occupato dalle truppe tedesche del Feldmaresciallo Kesselring, che vi stabilì il comando delle operazioni per l’Italia centrale. Fu in questo periodo che il complesso subì pesanti bombardamenti alleati.
  3. 1967-1972: Bunker antiatomico NATO
    Durante la Guerra Fredda, il bunker fu completamente ristrutturato e trasformato in “Operazione SO.BE.” (SOratte BElvedere), un rifugio antiatomico top-secret destinato alle più alte cariche dello Stato italiano in caso di attacco nucleare. Questa fase rappresenta il periodo più affascinante della storia del bunker, con tecnologie all’avanguardia per l’epoca e un livello di segretezza assoluto.

Conclusione: Un Viaggio tra Passato e Presente

L’itinerario in moto da Roma al Monte Soratte offre un’esperienza unica che combina il piacere della guida su strade panoramiche con la scoperta di un luogo carico di storia e mistero. Il contrasto tra la luce abbagliante dei panorami dalla cima e l’oscurità delle gallerie sotterranee crea un’esperienza quasi metaforica: un viaggio tra la superficie e le profondità, tra il presente e un passato che sembrava destinato a rimanere segreto.

Ogni curva della strada che sale al Monte Soratte rivela un nuovo scorcio, così come ogni corridoio del bunker svela un nuovo capitolo della nostra storia recente. Un’avventura di una giornata che vi lascerà con la sensazione di aver viaggiato molto più lontano dei soli 45 chilometri che separano Roma da questa montagna misteriosa.

Ricordate sempre di guidare con prudenza, rispettare l’ambiente naturale della riserva e seguire le indicazioni delle guide durante la visita al bunker. Il vero spirito del mototurismo sta nella scoperta consapevole dei luoghi e delle loro storie.

Buone curve e buona esplorazione!


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Mappa Scaricabile

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